Lo ammetto. Dopo che siamo stati a New York lo scorso giugno, ho iniziato ad avere una passione smisurata per gli Stati Uniti. E quindi eccomi qui a pianificare di tornarci anche quest’anno.
Non era assolutamente nei nostri piani: per le ferie che avremmo voluto chiedere a cavallo tra aprile e maggio stavamo passando al setaccio tutt’altre mete. Finché, in un pomeriggio di marzo, ce ne siamo usciti con un: ma se facessimo un on-the-road in California?
Il periodo sarebbe stato perfetto. Avremmo fatto una di quelle vacanze che piacciono a noi: un mix tra avventura e relax, tra natura e città, tra mare e parchi. In più, non avremmo nemmeno avuto il problema del mio passaporto che sarebbe scaduto a inizio giugno.
Il tempo a disposizione per organizzare il viaggio, però, era molto poco, e le cose da vedere erano davvero tante. Ho passato infatti ore e ore a cercare di capire cosa sia possibile vedere in California in 12 giorni. E la risposta che mi sono data è proprio all’interno di questo itinerario. Se ormai mi conoscete bene, sapete già che sarà decisamente impegnativo ma non impossibile da seguire se anche voi vorrete scoprire le bellezze dei suoi parchi naturali senza rinunciare al richiamo delle sue grandi città come Los Angeles e San Francisco.
Ma questa non è stata l’unica domanda che mi sono fatta prima di organizzare un viaggio del genere. Se anche voi quindi state pianificando un on-the-road in California, non vi preoccupate. In questo articolo troverete tutto quello che dovete sapere prima di partire. Qui rispondo a domande quali: “Come organizzare un viaggio on the road in California?”. “Quali documenti sono necessari?”. “Dove poter dormire?” e tante altre ancora, dandovi tutti i consigli necessari per affrontare questo viaggio in estrema tranquillità.
Ecco quindi il mio racconto dei 12 giorni che abbiamo passato in realtà tra California, Nevada e Arizona da cui poter prendere spunto!
DA MILANO MALPENSA A SAN FRANCISCO: GIORNO 0.
Partiamo dal principio. Abbiamo acquistato un biglietto A/R verso San Francisco in quanto era la meta più comoda ed economica da raggiungere. Diciamo che essendo questo un itinerario ad anello, potete sicuramente valutare, a seconda delle offerte, di atterrare e ripartire anche da Los Angeles piuttosto che da Las Vegas che sono altre due città ben collegate dall’Italia.
Noi siamo partiti alle 11.20 dall’Italia e siamo atterrati poco prima delle 19 a San Francisco, con uno scalo di qualche ora a Copenaghen. Avremmo potuto passare la notte a San Francisco, ma per ottimizzare il tempo abbiamo deciso di partire subito verso Oakdale (circa 100 miglia da SF – 2 ore di macchina). Qui abbiamo prenotato l’hotel per la notte che ci ha permesso di avvicinarci alla nostra prima tappa: Yosemite National Park che dista da San Francisco circa 170 miglia (4 ore di macchina).
Come sapete (il nome del mio blog nasce proprio da questo!) io sono una persona che tendenzialmente dorme in aereo. Sapevo, quindi, che sarei arrivata abbastanza riposata per potermi permettere qualche ora alla guida. In più, il mio fidanzato viaggia tantissimo per lavoro, quindi è abituato a guidare anche nelle ore più improbabili del giorno e della notte. Questa strada da fare appena atterrati, quindi, non ci spaventava. In alternativa, si può invece pensare di fare la notte a San Francisco per poi partire il giorno seguente (tanto il jet-lag non darà tregua a nessuno, quindi la sveglia presto è assicurata!).
Notte passata al Best Western Plus Rama Inn & Suites (49 euro a persona con colazione inclusa)
1450 East F Street, 95361, Oakdale
OAKDALE, YOSEMITE NATIONAL PARK, FRESNO: GIORNO 1.
Come facilmente immaginabile, nonostante fossimo andati a letto piuttosto tardi, il jet-lag ci ha fatto aprire gli occhi molto presto. Ne abbiamo approfittato per una colazione al volo in hotel. Poi ci siamo messi subito in marcia verso la nostra prima vera e propria tappa californiana: Yosemite National Park. Avendo passato la notte a Oakdale, ci abbiamo messo meno di 2 ore di macchina per arrivare all’entrata nord del parco.
A proposito di entrate, ci sono 4 ingressi per accedere, ognuno più o meno comodo a seconda della provenienza.
- Nord da Groveland (Big Oak Flat Information Station): comodo per chi proviene da San Francisco
- Sud da Oakhurst: comodo per chi arriva da Fresno o dal Mariposa Grove
- Ovest da Mariposa (Arch Rock Entrance): comodo per chi arriva da Monterey o dalla zona del Big Sur
- Est da Lee Vining (Tioga Pass Entrance): comodo per chi proviene da Mono Lake
Ogni ingresso corrisponde chiaramente poi ad un’uscita. Una volta arrivati, abbiamo subito acquistato la tessera parchi USA, visto che l’avremmo poi utilizzata anche per il Kings Canyon National Park e per la Death Valley.
Yosemite National Park, con la sua superficie di oltre tremila km2, è il terzo parco più grande della California. Quindi sicuramente non riuscirete a visitarlo tutto in una singola giornata. A seconda del periodo in cui lo visiterete e di quello che vorrete fare al suo interno, vi consiglio di scegliere per tempo le tappe da inserire nel vostro itinerario per evitare di girare a zonzo per il parco. Se vi interessa, vi lascio il link al mio articolo dedicato a Yosemite National Park. Qui troverete consigli utili su cosa vedere e le tips da seguire per programmare al meglio la vostra tappa nel parco, se come noi avrete un solo giorno a disposizione.
Trascorse nel parco circa 8 ore, ci siamo diretti verso Fresno dove avevamo prenotato l’hotel per la nostra seconda notte. Dall’uscita sud del parco, questa città si trova a circa un’oretta di macchina, quindi facilmente raggiungibile. Siamo arrivati in struttura intorno alle 20 di sera. Dopo una deliziosa cena nella famosa catena di diner americani Denny’s, siamo finalmente andati a letto. Obiettivo: ricaricare le energie per il secondo giorno di on the road californiano, quello che sarebbe stato il più impegnativo a livello chilometrico.
Notte passata al La Quinta by Wyndham Fresno Northwest (35 euro a persona con colazione inclusa)
5077 North Cornelia Avenue, 93722, Fresno
FRESNO, KINGS CANYON NATIONAL PARK, RIDGECREST: GIORNO 2.
La sveglia è suonata molto presto. Come detto questa sarebbe stata la tappa più impegnativa del nostro itinerario, considerando i tanti chilometri che avremmo dovuto fare. Perciò abbiamo fatto una rapida colazione in hotel e alle 08.30 eravamo già in macchina. Eravamo pronti per raggiungere il nostro secondo parco californiano: il Kings Canyon National Park. I piani iniziali erano quelli di visitare il Sequoia National Park, molto più conosciuto e grande. Le alluvioni che hanno colpito la California nei primi mesi dell’anno, però, hanno provocato forti danni spingendo le autorità a chiuderne l’accesso.
Nessun problema, in ogni caso. Il mio sogno, infatti, era quello di vedere le famose Sequoie Giganti che sono ospitate anche nel Kings Canyon. Consiglio utile: prima di pianificare la vostra visita ai parchi americani, consultate sempre il sito del National Park Service. L’alternative è scrivere direttamente ai Ranger che saranno super felici di darvi tutte le indicazioni di cui avrete bisogno o segnalarvi eventuali chiusure inaspettate. La strada per raggiungere il parco è davvero meravigliosa: piena di natura, montagne e prati in fiore. Vi innamorerete ad ogni curva guardando fuori dal finestrino.
Dopo una rilassante e lunga pausa caffè in un grazioso localino incontrato poco prima dell’ingresso, siamo arrivati al parco e subito siamo stati accolti da un albero davvero maestoso. Ovviamente tappa con scatto obbligatoria: è stata la prima sequoia che ho visto e mi rimarrà per sempre nel cuore! Descrivere cosa si prova di fronte a questi giganti della natura è davvero impossibile: tutto talmente bello da essere surreale!
Il parco non è grandissimo e quando ci siamo stati noi, molte zone erano inaccessibili. Ci siamo quindi limitati a visitare il bosco di sequoie di Grant Grove, incontrando l’antico e gigantesco General Grant Tree e attraversando il Fallen Monarch o Dead Monarch, una grande sequoia scavata da un incendio e caduta ormai più di 300 anni fa.
Dopo aver fatto il pieno di emozioni, ci siamo diretti verso la nostra prossima tappa: Ridgecrest. Si trova a circa 400 km dal Kings Canyon se non si passa dal Sequoia National Park (che come detto, quando siamo stati noi era chiuso). Sulla strada del rientro siamo passati per Orange Cove dove abbiamo guidato superando centinaia di acri di agrumi, arance e limoni: un paesaggio surreale! Non ho mai visto così tanti alberi di arance: sembravano davvero infiniti!
La strada verso Ridgecrest vi farà innamorare: chilometri e chilometri di nulla. Un silenzio a tratti quasi inquietante, zero inquinamento luminoso. Il cielo era pieno di stelle! Tutti queste ore in auto non sono per niente pesate.
Notte passata a Baymont by Wyndham RIdgecrest (30 euro a persona con colazione inclusa)
131 South China Lake Boulevard, 93555, Ridgecrest
RIDGECREST, DEATH VALLEY, LAS VEGAS: GIORNO 3.
Lo ammetto, questa è la tappa che più mi ha stupito per la sua bellezza e maestosità. Ma andiamo con ordine. Lasciata Ridgecrest ci siamo subito avventurati alla scoperta dei Trona Pinnacles. Si tratta di torri di roccia formate principalmente da carbonati di calcio che migliaia di anni fa si trovavano sott’acqua. Uno scenario davvero unico che si trova a circa 40 km da Ridgecrest: vale la pena fare una piccola deviazione! Vi sembrerà di essere all’interno di un film della saga di Guerre Stellari.
Da qui, in meno di due ore arriverete all’ingresso della Death Valley. Famosa per essere il luogo più arido e caldo del Nord America e per ospitare al suo interno il punto più basso del continente nordamericano. Qui le cose da vedere sono davvero molte, tante che non basta una sola giornata per visitarle tutte. Se però anche voi non avrete più di un giorno del vostro viaggio on the road in California da dedicare a questo luogo magico, sto preparando un articolo con le cose fondamentali da vedere nella Death Valley.
3 notte passate al Tuscany Suites & Casinò (52 euro a persona a notte senza colazione in una Suite Executive)
255 East Flamingo Road, 89169, Las Vegas
LAS VEGAS: GIORNO 4.
Qui, abbiamo deciso di trascorrere una giornata di relax, dimenticandoci per circa 24 ore della macchina. Nei primi 3 giorni, infatti, abbiamo macinato poco meno di 1500 chilometri, visitando 3 maestosi parchi e passando dalla neve del Sequoia National Park ai 40 gradi della Death Valley. Il tutto con poche ore di sonno a causa del jet-leg. E quale il posto migliore per riposare se non la città degli eccessi, dei casinò e del divertimento per eccellenza? Una città che ha superato di gran lunga tutte le mie aspettative e spero farà lo stesso con voi.
Dopo aver recuperato un po’ di ore di sonno, abbiamo passato la giornata girovagando alla scoperta della città. Abbiamo fatto un buonissimo brunch in cima al The Cosmopolitan e giocato nei vari casinò sparsi ovunque. Siamo inoltre passati dai famosi Caesar Palace, The Venetian e Bellagio per poi concludere la giornata rilassandoci nella piscina dell’hotel.
Dopodiché siamo andati a letto molto presto, il nostro quinto giorno negli Stati Uniti ci avrebbe riservato tantissime emozioni!
LAS VEGAS, HORSESHOE BEND, ANTELOPE CANYON, GRAND CANYON, LAS VEGAS: GIORNO 5.
Nel pianificare il nostro viaggio in California, ogni giorno emergeva un nuovo posto pazzesco da vedere. Ma i giorni erano pochi e i chilometri sempre di più. Eppure, eravamo d’accordo su una cosa: nel nostro itinerario non poteva mancare l’Antelope Canyon, uno dei luoghi più fotografati e visitati in tutti gli Stati Uniti. Ciò significava però spingersi 450 chilometri a est di Las Vegas, raggiungendo l’Arizona. Per non parlare del Gran Canyon, un’immensa gola naturale scavata dal fiume Colorado che si trova a poco più di 200 chilometri dall’Antelope. Altra meta che non ci saremmo voluti perdere.
Ma come fare a incastrare tutto in 12 giorni? Stavamo valutando di passare una notte a Page ma ciò avrebbe significato dormire 6 notti in 6 hotel diversi e avendo già fatto un on the road in Australia qualche anno fa, sapevo quanto sarebbe stato stressante.
La soluzione è arrivata a noi dopo qualche ricerca. Ci siamo imbattuti nel sito di Fun Group Las Vegas, una realtà turistica che si occupa di organizzare viaggi accompagnati in giornata o anche su più giorni in vari paesi del mondo. Sfogliando tra i loro pacchetti abbiamo trovato quello che faceva per noi. Un tour di un giorno, con partenza da Las Vegas, alla scoperta di 3 posti unici: Horseshoe Bend, Antelope Canyon e Grand Canyon.
Il pacchetto prevedeva il viaggio in un furgoncino 12 posti alla scoperta di tutti e tre i luoghi, accompagnati da una loro guida e con pranzo incluso (e possibilità di richiederlo vegetariano o vegano). Il tutto per una durata di circa 17/18 ore, 1200 chilometri con partenza alle 04.30 del mattino. Costo: 350 dollari a persona (circa 320 euro). Facendo un rapido calcolo, avremmo potuto sicuramente risparmiare facendolo in autonomia, ma non ce la sentivamo di fare così tanti chilometri da soli in macchina in una sola giornata. Per cui qualche clic, un veloce scambio di mail e abbiamo prenotato.
Con il senno di poi lo rifarei altre mille volte. Abbiamo viaggiato comodamente e in maniera sicura con i nostri due accompagnatori (Tom & Jerry) che si alternavano alla guida per riposare, concedendoci le giuste pause bagno e raccontandoci tanti aneddoti su questa terra meravigliosa. È stata una giornata davvero fantastica. In più, ecco una bellissima notizia per voi: mi hanno lasciato un codice sconto qualora voleste prenotare uno dei loro pacchetti. Vi basterà entrare nel loro sito (qui troverete la giornata che abbiamo fato noi), scegliere il vostro tour e in fase di prenotazione inserire il codice veronica10 per avere un 10% di sconto. Vedrete che vi troverete benissimo!
Siamo rientrati verso sera a Las Vegas, passando anche per un tratto di Route 66, stanchi ma estremamente felici, giusto in tempo per lo spettacolo delle fontane del Bellagio che mi ha fatto piombare all’interno di Ocean’s Eleven (chi se lo ricorda?).
LAS VEGAS, LOS ANGELES: GIORNO 6.
Una bella dormita è quello che ci vuole per riprendersi dalla stanchezza del giorno prima. Ci siamo svegliati con calma, abbiamo fatto colazione in uno dei locali del nostro hotel e ci siamo concessi le ultime giocate al casinò prima di lasciare la città.
Verso l’ora di pranzo ci siamo messi in macchina: direzione Los Angeles. Un bel pezzo di strada: più di 400 km da fare in circa 4 ore. Proprio per la lunghezza del viaggio, non avevamo grossi progetti per la giornata né per la serata. Se non uno: quello di visitare l’Osservatorio Griffith, uno dei luoghi più famosi della città insieme alla scritta “Hollywood”. Se anche voi, come me, amate il cinema, l’Osservatorio Griffith è stata una delle location scelte per il film La La Land con Ryan Gosling ed Emma Stone. Un luogo magico da cui poter ammirare il cielo stellato e soprattutto una bellissima vista sull’intera città.
Purtroppo, ad accoglierci c’è stata solo una Los Angeles avvolta dalla nebbia e piena di traffico. Per cui, dopo purtroppo aver perso tempo nel cercare comunque di raggiungerlo, ci siamo recati direttamente nel nostro appartamento di Santa Monica per poi decidere di trascorrere la serata in un bellissimo locale: Massilia, che ci ha talmente colpito da decidere di tornarci il giorno dopo.
2 notti passate in un appartamento a Santa Monica che però non vi sento di consigliarvi. Non ci siamo infatti trovati molto bene.
SANTA MONICA, VENICE BEACH: GIORNO 7.
Buongiornissimo Los Angeles o, più precisamente: Santa Monica!
Abbiamo iniziato la giornata tornando da Massilia, dove abbiamo fatto un meraviglioso brunch. Da lì, in poco più di 10 minuti a piedi, siamo arrivati alla nostra prima tappa giornaliera: il molo di Santa Monica.
Qui abbiamo subito fatto un giro da Bubba Gump, scattato foto al cartelli di arrivo della Route 66 e giocato nel suo Pacific Park.
Poi abbiamo noleggiato una bicicletta per qualche ora e ci siamo fatti una bella pedalata fino a Venice Beach, forse il posto che più mi ha colpito di Los Angeles. Spiaggia lunga bagnata dalle onde dell’oceano, i suoi bellissimi skate park e roller park dove avrei voluto passare ore ad ammirare la passione e il talento ma anche il divertimento di quei giovani ragazzi. È sicuramente un luogo affascinante e pieno di bellissime vibes californiane.
Non c’era però tempo da perdere, il giorno dopo avremmo lasciato la città e avevamo ancora nella lista tantissime cose che volevamo vedere. Quindi siamo tornati alla macchina e ci siamo diretti alla famosa Walk of Fame. Okay. Diciamo che ogni guida o blog che parli delle cose assolutamente da vedere a Los Angeles, riporta questo famoso viale hollywoodiano. La verità? Sarà anche bello andare alla ricerca della stella della propria star preferita, ammirare il Dolby Theatre – ovvero il luogo in cui ogni anno vengono assegnati gli Oscar durante la celebre cerimonia – o rimanere ammaliati da uno dei cinema storici di Los Angeles, il TCL Chinese Theatre. In realtà, quello che non tutti dicono, è che si tratta di un luogo abbandonato a sé stesso, sporco e maleodorante.
Sinceramente? Non ci tornerei, né consiglierei a nessuno di perderci del tempo. È davvero un peccato vedere uno dei luoghi più iconici della città lasciato andare e, in tutta onestà, non mi sono sentita molto al sicuro passeggiando per le sue vie.
Quindi, dopo poco, ci siamo rimessi in macchina e ci abbiamo provato di nuovo: abbiamo ritentato la conquista del Griffith Observatory. E questa volta, Los Angeles con noi è stata più magnanima: la vista sulla città era bellissima. Il cielo purtroppo ancora coperto, ma ci siamo lasciati con una promessa: sarebbe stato sicuramente solo un arrivederci.
BEVERLY HILLS, WARNER BROS STUDIOS: GIORNO 8.
Prima di lasciare Los Angeles, avevamo due importanti luoghi da depennare dalla nostra lista: Beverly Hills e Warner Bros Studios. Ci siamo quindi svegliati presto e siamo andati alla scoperta della nostra prima meta. Abbiamo passeggiato per i suoi viali di lusso, preso un caffè nella sua Rodeo Drive, fatto una foto ricordo al suo Beverly Gardens Park. Ma ci siamo anche divertiti a trovare la famosa Spadena House soprannominata the Witch’s House, ovvero la casa della strega, a scattare foto nei famosi viali pieni di altissime palme e… ad acquistare un buonissimo dolce in una stilosa ATM. Eh sì, avete letto bene! Proprio come un vero e proprio prelievo, abbiamo scelto cosa acquistare, abbiamo pagato e ritirato un Red Velvet Cupcake davvero meraviglioso da Sprinkles. Una mattinata davvero molto piacevole: Beverly Hills è un luogo che davvero merita una visita.
Ci siamo poi messi in macchina per raggiungere i Warner Bros Studios. Da appassionata di cinema posso dire che è stata un’esperienza davvero pazzesca! Abbiamo visto i set di alcuni film e serie tv famose, scoperto trucchi e retroscena di questo fantastico mondo ma soprattutto abbiamo avuto la possibilità di sederci al Central Perk di Friends, farci smistare dal cappello parlante di Hogwarts e vedere i provini di alcune tra le più famose star di Hollywood, come Leonardo di Caprio e Blake Lively.
Nel tardo pomeriggio, abbiamo deciso di salutare Los Angeles probabilmente ammirando il suo simbolo per eccellenza. Ci siamo infatti recati Lake Hollywood Park per ammirare la famosissima omonima scritta. Un’emozione unica vederla là, a poche centinaia di metri da noi, dopo anni passati a vederla solamente in televisione. Un saluto migliore di così, non poteva esserci.
Ci siamo poi avviati a Santa Barbara, dove avremmo passato la notte, fermandoci a Malibù per una romanticissima cena vista oceano.
1 notte passata al Mason Beach Inn (60 euro a persona con piccolo angolo ricco di biscotti e tè a disposizione degli ospiti)
324 West Mason Street, 93101, Santa Barbara
PACIFIC HIGHWAY, SANTA BARBARA, MORRO BAY: GIORNO 9.
Ci siamo svegliati in una Santa Barbara molto uggiosa e ci siamo subito recati al Stearns Wharf, ovvero il più antico molo di legno di tutta la California. Si tratta di uno dei pochi moli a cui è possibile accedere con la propria macchina: un’esperienza davvero molto particolare.
Qui abbiamo fatto un giro all’interno del Santa Barbara Museum of Natural History Sea Center in cui sono conservate alcuni scheletri autentici di balene. Dopo circa un paio d’ore ci siamo rimessi in macchina per proseguire il nostro percorso lungo la Pacific Highway 1 ma se i vostri piani prevedono di trascorrere qui qualche giorno, vi lascio un articolo su cosa fare a Santa Barbara.
Dopo circa 2 ore di macchina e un doveroso pit stop da Eddie’s Grill Buellton dove abbiamo mangiato, siamo arrivati a Morro Bay, considerata una tappa imperdibile per chi visita la costa californiana. Il suo Morro Rock, infatti, regala un panorama davvero unico e incredibile. Si tratta di un cono vulcanico alto quasi 200 metri a cui ci si può avvicinare in macchina tramite una comoda strada rialzata sul livello del mare. Ma non solo: Morro Bay è una bellissima città costiera in cui trascorrere qualche ora osservando lontre marine che nuotano e surfisti alla ricerca dell’onda perfetta.
Siamo poi ripartiti per Monterey, città in cui abbiamo dormito e fatto una delle esperienze più particolari della mia vita. Siete curiosi? Qui sotto vi racconto tutto!
1 notte passata al Travelodge by Wyndham Monterey Bay (30 euro a persona con colazione inclusa)
2030 North Fremont Street, 93940, Monterey
PACIFIC HIGHWAY, MONTEREY: GIORNO 10
Qual è l’esperienza super che è possibile fare a Monterey? Sicuramente il whale watching! La sua baia è considerata uno dei posti migliori in California per osservare le balene nel loro habitat naturale. Questo perché ospita una grande quantità di plancton, calamari e piccoli crostacei che sono il cibo di cui si nutrono.
Ci siamo quindi svegliati presto, abbiamo fatto colazione e ci siamo diretti all’Old Fisherman’s Wharf dove siamo partiti insieme a Discovery Whale Watch con il tour delle 9 del mattino.
Dopo nemmeno 1 ora di navigazione, eccole: belle, immense e libere. È stato davvero emozionante vedere i loro classici soffi, le loro codine che uscivano dall’acqua quasi come per salutarci.
Un’esperienza sicuramente da ripetere! Peccato solo per il mare, che era un po’ mosso, ma il personale di bordo preparatissimo e simpaticissimo non ci ha mai fatto sentire in pericolo.
Tornati al molo, ci siamo fermati da Abalonetti dove vi consiglio di provare i calamari: dicono essere i migliori di tutta la costa! Qui abbiamo conosciuto Sean che ci ha servito e coccolato per tutta la nostra permanenza. Un posto davvero speciale.
Un consiglio: per chi come me soffre il mal di mare, ricordatevi di portarvi e prendere le vostre pastiglie antinausea. Io non avendoci pensato, le ho prese in loco ma purtroppo, probabilmente perché molto più forti rispetto a quelle che sono abituata a prendere, ho poi manifestato tutti i loro effetti collaterali: ovvero una grande stanchezza e un’inarrestabile sonnolenza.
Per fortuna Axel non le aveva prese perché ricordo solo che non riuscivo in nessun modo a tenere gli occhi aperti. Mi sono addormentata poco dopo essere partiti con la macchina e mi sono svegliata circa 3 ore dopo direttamente a San Francisco, ultima nostra tappa californiana.
2 notti passate al Beck’s Motor Lodge (75 euro a persona a notte senza colazione)
2222 Market Street, 94114, San Francisco
SAN FRANCISCO: GIORNO 11.
San Francisco è una città che sicuramente vi conquisterà! Noi abbiamo iniziato la nostra giornata con un fantastico brunch da Wooden Spoon, a pochi passi dal nostro hotel che avevamo prenotato in zona Castro. Se ve lo state chiedendo, la risposta è sì! Abbiamo alloggiato abbastanza lontani dal centro ma la motivazione è molto semplice: tutti gli hotel in centro erano davvero troppo costosi. Per forza di cose, quindi, per visitare alcuni luoghi ci siamo spostati con la macchina, con i taxi o con i mezzi. Per cui, questi ultimi due giorni di itinerario, non saranno esattamente il racconto di quello che abbiamo fatto noi ma quello che vi consiglio di fare se anche voi avrete due giorni per visitare questa bellissima città.
Prima tappa della giornata: Ferry Building. Si tratta del vecchio punto di arrivo di treni e traghetti che oggi ospita uno spazio dedicato all’arte culinaria con mercato dei farmers, ristoranti e negozi. Qui è possibile fermarsi in uno dei suoi deliziosi locali sul molo e iniziare la giornata con una colazione vista mare. Proseguite poi facendo due passi nel suo distretto finanziario fino ad arrivare a Powell Station, il luogo in cui Powell Street e Market Street di incrociano e dove i famosi cable car riescono, tramite piattaforme girevoli, a invertire il senso di marcia. A pochi passi troverete poi Union Square: una bellissima piazza circondata da negozi, boutique, centri commerciali, bar e ristoranti.
A soli 10 minuti di camminata, troverete poi il famoso Dragon Gate, ovvero l’ingresso meridionale della Chinatown di San Francisco. Forse non tutti sanno che si tratta della più grande comunità cinese fuori dall’Asia. Qui le cose da vedere sono parecchie ma non dovete assolutamente perdervi il Golden Gate Fortune Cookies. Un posticino molto grazioso che produce biscotti della fortuna cinesi dal 1962!
E dalla tradizione cinese, si passa a quella italiana! Proseguendo dritto infatti, troverete la Little Italy, ovvero il quartiere italiano di San Francisco che si trova a North Beach. Qui potrete bervi un buonissimo espresso con tiramisù o fare una gustosa pausa con una vera pizza napoletana prima di incamminarvi per la vostra ultima tappa della giornata.
A circa 15 minuti da Little Italy, troverete infatti il Pier 33 da cui potrete prendere un battello che vi porterà alla famosissima prigione di Alcatraz. Qui avrete la possibilità di fare un tour alla scoperta delle sue celle, passeggiare nella sue diverse aree e godervi la vista sul Golden Bridge dai suoi spazi esterni. Il tutto accompagnati dai racconti delle storie vere di chi, in quella prigione, ci è passato e persino di chi è riuscito nell’impresa di scappare!
SAN FRANCISCO, MILANO MALPENSA: GIORNO 12.
Buongiorno San Francisco! Iniziate questo secondo giorno alla scoperta della città californiana partendo da Alamo Square con le sue famose Painted Ladies. Qui vi consiglio di gustarvi un buon caffè da Lady Falcon che troverete nel parchetto di fronte. Poi via, direzione: Lombard Street, che vi consiglio di raggiungere con i mezzi a meno che non vogliate farvi una camminata di circa un’ora per i vicoli (anche in salita!) di San Francisco.
Lombard Street è famosa per il tratto di Russian Hill composto da stretti e ripidi tornanti (che si possono percorrere anche in macchina) che le hanno fatto guadagnare la fama di strada più tortuosa al mondo. Giusto il tempo di qualche foto e poi in circa 20 minuti a piedi raggiungerete forse il luogo che più mi è piaciuto di San Francisco, ovvero il Pier 39 in cui si trova il Fisherman’s Wharf.
In questo caratteristico molo troverete tanti locali, ristoranti, bellissimi murales e soprattutto loro, le star del luogo: i leoni marini. Questi buffi animali da anni si radunano in questo angolino, pare perché favorevole nascondiglio dai grandi predatori e ottimo angolino ricco di pesci da cacciare.
Da qui, le possibilità sono due:
- O noleggiare una bicicletta e attraversare il Golden Gate Bridge
- Oppure attraversarlo in macchina e arrivare fino a Sausalito, dove sono presenti i punti panoramici più belli per ammirarlo
Noi, dovendo andare in aeroporto per ripartire, abbiamo optato per la seconda scelta che consiglio assolutamente per portarsi a casa bellissime foto ricordo! Questa seconda opzione è l’ideale anche per chi abbia intenzione di visitare poi la Napa Valley oppure il Muir Woods.
Il nostro fantastico viaggio è giunto al termine ma, ne sono sicura, questo è solo un arrivederci!
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